Anno nero per i
viaggi d’affari,
i dati TravelPerk

Il 2024 è stato un altro anno turbolento per i viaggiatori d’affari: quasi 8 su 10 hanno subito interruzioni di viaggio secondo il Travel Disruption Report annuale di TravelPerk. I dati sono inequivocabili: il 78% degli intervistati ha dovuti subito stop e rallentamenti durante le trasferte, con il 43% che si è trovato ad affrontare ritardi di oltre un’ora. Le cause variano significativamente a seconda delle aree del pianeta, con cancellazioni e scioperi che colpiscono in particolare i mercati europei.

Le informazioni, spiega TravelDailyNews, si basano su una ricerca globale commissionata da TravelPerk nel Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Spagna, che ha coinvolto 4.000 viaggiatori d’affari. Lo studio del 2024 rivela che più di uno su quattro (27%) ha dovuto affrontare cancellazioni quest’anno mentre era in viaggio per lavoro, mentre oltre un quinto (21%) ha subito interruzioni dovute a eventi meteorologici e scioperi dei trasporti.

Le conseguenze

L’impatto negativo delle interruzioni dei viaggi ha colpito sia le aziende, sia i dipendenti. Degli intervistati, il 41% ha perso o è arrivato in ritardo a un incontro di persona con un cliente a causa di interruzioni dei viaggi e il 40% ha sostenuto costi aggiuntivi come il pagamento di un hotel e commissioni di riprenotazione. Per recuperare il tempo perso, oltre un terzo (36%) dei viaggiatori d’affari ha dovuto lavorare ore extra e l’85% ha affermato che la propria produttività lavorativa è stata influenzata da queste interruzioni.

Mentre gli Stati Uniti hanno il volume più alto di cancellazioni, l’analisi dei dati sui voli fatta sempre da TravelPerk rivela che la Cina ora è in testa in termini di tassi di cancellazione a quasi il 5%, seguita da Canada (3%) e Stati Uniti (3%). Ciò rappresenta un cambiamento rispetto al 2023, quando l’Indonesia era in cima alla lista con il 13%.

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