I ritardi nella consegna dei nuovi aerei da parte di Boeing stanno pesando sull’outlook di Ryanair, che intanto ha chiuso il semestre con un calo del 18% degli utili, a 1,79 miliardi, mentre i ricavi sono saliti di un punto percentuale, a 8,69 miliardi. Il vettore ha concluso il secondo trimestre dell’esercizio fiscale che si chiuderà il 31 marzo 2025 con un utile di 1,43 miliardi di euro, in calo del 6% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, e con ricavi in crescita del 3%, a 5,07 miliardi.
Tutto questo nonostante i passeggeri trasportati siano aumentati del 9% sia nel trimestre, sia nel semestre, rispettivamente a 59,8 e 115,3 milioni. La causa del calo dei profitti è nella diminuzione delle tariffe in media del 10%, anche se Ryanair precisa che il fenomeno si sta attenuando e che già in questo trimestre le tariffe saranno solo “modestamente inferiori” rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tagliate le stime sui passeggeri
Gli scioperi che stanno paralizzando l’attività di Boeing hanno però costretto Ryanair a tagliare da 215 a 210 milioni le previsioni sui passeggeri che trasporterà nel prossimo esercizio. Secondo quanto riportato da Ansa è stato invece confermato l’obiettivo di 198-200 milioni di passeggeri nell’anno in corso, cifra che rappresenta un incremento di 8 punti percentuali sull’anno precedente. Nella nota del vettore si legge che ci si aspetta che “le restanti 9 consegne” di B737 Gamechangers attese nel terzo trimestre “scivolino nel quarto trimestre a causa dei recenti scioperi”, mentre “il rischio di ulteriori ritardi rimane elevato”.
“Crediamo - conclude la nota del vettore - che sia quindi opportuno moderare l’obiettivo di crescita del traffico di Ryanair per l’anno fiscale 2026 a 210 milioni di passeggeri”.