Raggiunta, e superata. Il traffico aereo mondiale ha oltrepassato la media pre-pandemica registrando, nella domanda passeggeri, un aumento del 10,4% rispetto al 2023. I dati sono quelli Iata e, per quanto riguarda l’rpk (la misura del volume di passeggeri trasportati) parlano di un aumento di 3,8 punti percentuali rispetto al 2019 pre-pandemico, con una capacità superiore dell’8,7%. Sul fronte, poi, del load factor è stato raggiunto il record dell’83,5% dei posti occupati.
In forte incremento i viaggi internazionali, a più 13,6% rispetto al 2023, con una crescita due volte superiore agli spostamenti nazionali.
La geografia dei viaggi
Esaminando le macroaree, la Iata - come riporta TravelPulse - evidenzia come sia l’Asia Pacifico la regione in cui i viaggi internazionali sono cresciuti di più, registrando un aumento, nel 2024, di 26 punti percentuali rispetto all’anno precedente , in gran parte a causa della più lenta riapertura post-pandemia di questa regione rispetto al resto del mondo. Nonostante questo incremento, però, gli spostamenti internazionali in Asia rimangono ancora dell’8,7% al di sotto dei livelli del 2019, segno che l’area deve ancora riprendersi completamente dalla pandemia.
In Europa, invece, le compagnie aeree hanno registrato un aumento del traffico del 9,7%, mentre il Medioriente ha registrato un incremento del 9,4% e i vettori nordamericani del 6,8% rispetto al 2023. L’America Latina e l’Africa hanno riportato alcune delle crescite maggiori, rispettivamente del 14,4 e del 13,2% rispetto all’anno precedente.
Attenzione alla sicurezza e all’ecosostenibilità
“Guardando al 2025 ci sono tutti gli indizi che la domanda di viaggi continuerà a crescere, anche se a un ritmo moderato” ha commentato Willie Walsh, direttore generale della Iata, il quale indica un aumento stimato, per quest’anno, dell’8%, “più in linea con le medie storiche Iata”.
Accennando poi al tragico incidente di Washington Walsh ha ribadito come la sicurezza abbia bisogno “dei nostri sforzi continui. I nostri pensieri - ha aggiunto - sono per tutti coloro che sono stati colpiti. Non cesseremo mai di lavorare per rendere l’aviazione sempre più sicura”.
Altro obiettivo su cui lavorare è il raggiungimento di emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. “Mentre le compagnie aeree hanno investito cifre record negli acquisti di carburante per l’aviazione sostenibile (Saf) nel 2024 - ha fatto notare il direttore generale della Iata -, meno dello 0,5% del fabbisogno di fuel è stato soddisfatto con Saf. Questo tipo di carburante scarseggia e i costi devono scendere”.