Roma Fiumicino chiude il 2024 con 49,2 milioni di passeggeri. Numeri che - in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera - Marco Troncone, a.d. di Aeroporti di Roma, non esita a definire “impensabili fino a poco tempo fa”. “Poco più di un anno fa con le aviolinee avevamo previsto meno di 49 milioni di passeggeri al 2028. Li abbiamo raggiunti quattro anni prima”, spiega.
Per il 2025, le previsioni parlano di una crescita intorno al 9-10% per un totale di 53,7 milioni di passeggeri. Un aumento che Troncone attribuisce almeno in parte all’accordo Ita-Lufthansa. “Ci saranno anche altri piccoli effetti collaterali delle nozze”, sottolinea, “come l’offerta di easyJet sui voli di breve raggio che aprirà una base a Fiumicino con tre aerei. Il resto verrà da Wizz Air e Ryanair”.
I piani per il futuro
La macchina di Fiumicino sembra dunque ben oliata, c’è infatti spazio per ulteriori flussi spingendo gli orari della prima mattinata o della tarda serata, nonché i mesi ‘di spalla’ come gennaio e febbraio. Inoltre, tra il 2025 e il 2027 verranno riattivate una serie di infrastrutture già disponibili, così da accelerare l’espansione dello scalo, frutto di un investimento pari a 5-6 miliardi di euro.
Ma fin dove può osare l’aeroporto romano senza perdere in qualità del servizio? “Direi circa 60 milioni di pax. Da gestire nell’arco di sette, otto anni, quanti ce ne vorrebbero per concludere i lavori se iniziassimo ora”, conclude Troncone. “Vogliamo far lavorare Fiumicino come hub per la nazione, per il bacino del Mediterraneo, perché c’è un opportunità unica in questo senso. E non tutto va dato per scontato”.