È un nodo fondamentale: come si evolverà il rapporto tra network e tour operator? Provando a tirare le somme dello scenario attuale, è evidente che siamo di fronte a una relazione con sfide importanti da superare: perché da un lato, dice Alfredo Vassalluzzo, amministratore unico di Travelbuy (nella foto), “le agenzie stanno diventando sempre più tour operator: hanno a disposizione una serie di strumenti che, se integrati con una formazione specifica, possono dare risultati anche a medio-lungo periodo”.
E infatti i network stanno investendo in massa in tecnologia, sviluppando piattaforme b2b che permettono ai dettaglianti di vendere singoli pezzi di viaggio o assemblare veri e propri pacchetti.
Dall’altro lato però, aggiunge l'amministratore delegato di Welcome Travel Group, già presidente di Welcome Travel Sud, Adriano Apicella, “le agenzie continuano ad aver bisogno di una base contrattuale competitiva con i partner commerciali, tour operator inclusi, che consentano aggressività commerciale verso il cliente e incremento di marginalità per il punto vendita”.
Nessuno può fare a meno dell’altro, quindi. Al contrario, i network ora guardano con apprensione alle decisioni che i tour operator prenderanno circa gli impegni per la prossima stagione estiva perché, aggiunge Massimo Caravita, vicepresidente di Marsupio Group, molto dipenderà dalla capacità di prodotto charteristico immessa sul mercato dalle aziende del settore.
Il timore, secondo il manager, è “che molti tour operator operino con investimenti a scartamento ridotto, decidendo di aumentare la capacità di volo in primavera sulla base dell’andamento delle prevendite”.