Alle volte, bisogna parlare bene perfino di Ryanair. Soprattutto quando assomiglia dannatamente alla madre di vostro figlio.
Lo so, vende al cliente finale. Lo so, ha rovinato tutti con la corsa al ribasso dei prezzi. Lo so, ha sbattuto il telefono in faccia agli agenti milioni di volte. Lo lo, lo so, lo so. Ma... ma alle volte le azzecca.
Ryanair è come il cattivo dei film americani: può dare fastidio, ma non si può fare a meno di restarne affascinati.
L'ultimo colpo della low cost per eccellenza mi ha riportato alla mente un piccolo episodio di qualche settimana fa. Quando il sottoscritto (che ancora sperava in un'estate torrida, o per lo meno con temperature oltre i 28 gradi Celsius...) decise che doveva fare in modo di tenere almeno aperta la porta-finestra della cucina.
Insomma, la questione era la seguente: il il piccolo Edoardo (10 chili per 14 mesi di età, all'epoca dei fatti) aveva sviluppato una passione per il balcone. Attività preferite, nell'ordine: ingoiare la terra dei vasi, bagnarsi con l'acqua dei sottovasi, scagliare in cortile (ah, la magia della forza di gravità!) qualunque oggetto riuscisse a portare fino alla ringhiera. Tutte cose piuttosto malsane, per lui o per gli eventuali avventori del cortile.
La soluzione, fino alla primavera, era semplice: tenere chiusa la porta-finestra della cucina.
Ma in estate? L'ipotesi di tenere la porta sempre chiusa mi atterriva (all'epoca, sottolineo. Con il senno di poi, viste le temperature dell'estate, non era mica una soluzione da buttare...). Così feci una corsa all'Ik... ehm, no, non voglio fare pubblicità occulta... Dicevo, feci una corsa in un grande magazzino svedese che vende mobili a basso costo da montare da soli (così va meglio, no?) e acquistai un piccolo cancelletto.
Scopo del gioco, impedire l'accesso di Edo al balcone anche con la porta-finestra aperta.
Acquistai, dunque, andai a casa e montai. Tutto contento (ah, la soddisfazione di montare un mobile svedese!).
Problema: il piccolo Edo, ora, non avrebbe potuto raggiungere il balcone delle sue brame. E giù di genitori cattivi, e non mi lasciate mai fare quello che voglio, e anch'io ho bisogno dei miei spazi, e questa casa è una prigione, e si vede che siete vecchi, e voglio il motorino, e ho un'ora di rientro a casa che manco Cenerentola... (lo so, sono tutte cose da adolescente, non da bambino... forse non me le avrebbe dette, ma inizio a prepararmi psicologicamente).
Qui intervenne la moglie (del sottoscritto, non di Edoardo) con quella che chiameremo 'la mossa Ryanair'.
"Che cos'è il genio - diceva il Perozzi di Amici Miei -? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione".
È il modo migliore di descrivere il lampo che ebbe la suddetta moglie. Non appena ebbi finito di montare il cancello, lo mostrò a Edoardo dicendo: "Guarda che bel gioco ti ha montato papà!".
Pericolo scampato. Il giovane inizio ad appendersi alle sbarre della piccola barricata, tutto contento.
E Ryanair cosa c'entra in tutto questo?
Beh, pensate allo slogan 'Business senza pensieri'. Scommetto un cancelletto svedese che a nessuno di vuoi viene in mente, per associazione di idee, la compagnia di Michael O'Leary. Così come a nessuno, guardando un ostacolo posto in direzione del luogo dei vostri desideri, verrebbe in mente di pensare a un gioco.
Eppure, Ryanair l'ha fatto. È quello appena citato, infatti, lo slogan che compare nelle pubblicità della compagnia rivolte ai business traveller. Non solo. "Imbarco prioritario" e "Biglietto flessibile".... insomma, chi se lo sarebbe mai immaginato solo 12 mesi fa?
E il tutto, si legge ancora sulla pubblicità, a partire da 69,99 euro. Ma diamine, in che mondo siamo? Ryanair che pubblicizza prezzi superiori ai 10 euro... anzi, ai 9,99....
Eppure il signor O'Leary l'ha fatto. Ha cercato di ridipingere la propria azienda trasformandola in qualcosa di completamente diverso.
Gli ostacoli possono diventare un valore aggiunto?
Non so, chiedetelo a quelli di Ryanair. Loro con il marketing ci vedono molto più lungo di me...