“Il nostro obiettivo è quello di ridurre le tariffe tra il 4 e l’8 per cento sfruttando il minor costo del petrolio”.
Non si ferma mai, anche se ha ormai rinunciato agli eccessi e non lo vediamo più vestito da cardinale o Babbo Natale. E ora Michael O’Leary, ceo di Ryanair, annuncia l’apertura di un nuovo fronte: la guerra dei prezzi dei biglietti aerei per i mesi a venire. Non pago di avere aumentato ulteriormente l’offerta sull’Italia, ora lancia ai competitor il quanto di sfida di un calo dei costi dei ticket non indifferente, “e così costringeremo la concorrenza ad abbassare i prezzi”. E non manca l’affondo anche alle altre low cost: “Loro tagliano le rotte e noi le aumentiamo”.
L’assalto al mercato del trasporto aereo, passato dall’imminente superamento dei 100 milioni di passeggeri annui e dal primato sulla Penisola, è ormai totale e rafforzato anche dall’andamento delle vendite: “In generale registriamo un load factor che si aggira in media al 94 per cento” annuncia il suo ‘delfino’ John Alborante, sales & marketing manager per l’Italia, protagonista da una parte della scalata sull’Italia e dall’altra della rivoluzione trade che ha portato all’allargamento del business anche ad agenzie, tour operator e business travel.
La partita è dunque aperta. Senza dimenticare che non è ancora decollato il nuovo business: quel Ryanair Holidays che punta a scalzare anche le Olta. (g. f.)