Se l’unico vero obiettivo è quello di riempire gli aerei e di fare soldi, come a più riprese ha sottolineato Ryanair spiegando l’idea di tornare a vendere in agenzia, allora può valere tutto. Anche che storici e acerrimi rivali possano arrivare a siglare un clamoroso quanto rivoluzionario patto di ferro sotto il segno del feederaggio.
L’ipotesi è stata rilanciata sulle autorevoli colonne del Financial Times e chiama in causa nomi del calibro di Ryanair ed easyJet sul fronte dei vettori low cost e Lufthansa, Air France-Klm e Iag (e quindi British, Iberia, Aer Lingus e Vueling) sul fronte delle major. Nessun accordo già siglato, secondo quanto emerge dal reportage che chiama in causa numerosi analisti del settore, ma un quadro su quello che viene indicata come la naturale evoluzione per il trasporto aereo in Europa.
Nella sostanza viene rilanciata un’idea messa in campo dal ceo di Ryanair Michael O’Leary qualche tempo fa: i due big low fare sono destinati a diventare (anche) feeder dei grandi gruppi per i voli a lungo raggio in partenza dagli hub del Vecchio Continente. Una strategia win win nella sostanza: per le major, che incrementerebbero il numero di passeggeri sul long haul e al contempo potrebbero liberarsi di tante rotte a corto raggio poco profittevoli se non in perdita; per le low cost, che potrebbero inserirsi nel mercato del lungo raggio senza voli propri.
Molti i problemi ancora da risolvere, si legge ancora nel servizio: dalla biglietteria ai bagagli passando per le coincidenze e le conseguenti responsabilità in caso di ritardi. Come per dire: la strada potrebbe essere ancora lunga.
Ma sorge un dubbio molto forte: i nomi indicati dal servizio per questo rivoluzionario progetto, guarda caso, sono gli stessi che la prossima settimana hanno chiamato a raccolta la stampa per spiegare il progetto della nuova associazione che li vede protagonisti. Una pura coincidenza? Tra una settimana ne sapremo di più.