“Ryanair fa troppo affidamento sull’Europa occidentale e orientale: si prepara una guerra dei prezzi senza esclusione di colpi”. All’indomani dell’annuncio dei nuovi investimenti italiani del vettore, Euromonitor International lancia un’analisi del modello di business della low cost e prevede un ulteriore abbassamento delle tariffe rispetto a quanto si è verificato quest’anno.
Le difficoltà economiche
“Le aree su cui sta investendo la compagnia - specifica Nadejda Popova, senior travel analyst di Euromonitor International- sono gravate da persistenti difficoltà economiche, oltre che da tensioni geopolitiche e minacce terroristiche. Se la situazione dovesse peggiorare ancora e il fattore paura arrivasse a ostacolare ulteriormente la fiducia dei consumatori questi fattori, unitamente alla svalutazione della moneta, potrebbero costringere la compagnia a continuare a diminuire le tariffe, con una tattica simile a quella adottata dalla sua rivale easyJet”.
Una tattica che avrebbe un’innegabile ripercussione positiva sul load factor, riducendo però in modo significativo la redditività. Ed Euromonitor sottolinea come già gli ultimi dati, relativi al primo trimestre dell’esercizio 2016, evidenzino un modesto incremento di fatturato di due punti percentuali, a fronte di una forte crescita dei passeggeri passati dai 28 milioni del 2015 ai 31,2 milioni di quest’anno.
La sfida carburante
Altra sfida che Ryanair dovrà affrontare è quella della volatilità dei prezzi del carburante, il cui forte calo degli ultimi anni ha già costretto il vettore a monitorare le proprie strategie di copertura, nello sforzo di prevenire eventuali perdite di medio termine. L’azienda, spiega Euromonitor, ha quasi interamente coperto le sue esigenze di carburante per il 2017 e il 2018, tuttavia eventuali fluttuazioni al ribasso sui prezzi potrebbero avere comunque un impatto negativo sui suoi conti.