Tutta una questione di slot. Alla base della decisione di Alitalia di non rinnovare l’accordo con Air France-Klm ci sarebbero proprio gli spazi sull’aeroporto di Linate, ad oggi utilizzati dalla compagnia franco-olandese proprio sulla base dei patti siglati con il vettore italiano.
Così, come riporta Il Sole 24 Ore, tra poche settimane si scioglierà l’asse tra Az e Af-Klm. Alla sua naturale scadenza (ovvero a gennaio 2017) l’accordo non verrà rinnovato.
In realtà, i patti erano già stati disdettati il 19 maggio dello scorso anno dall’allora amministratore delegato Silvano Cassano. I negoziati per un eventuale rinnovo erano poi proseguiti, evidentemente senza portare a una soluzione soddisfacente per entrambe le parti. Si chiude così l’alleanza voluta dall’accoppiata Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, che aveva siglato l’accordo nell’ormai lontano gennaio 2009, quando il nome della compagnia era ancora Alitalia-Cai.
Negli scorsi mesi si era anche parlato di contatti tra Alitalia e Lufthansa per un’eventuale partnership alternativa a quella con la compagnia franco-olandese. Ma i rumors erano stati smentiti sia dal colosso tedesco sia da Etihad, che attualmente detiene il 49 per cento di Alitalia.
Lungo raggio, ma con riserve
In teoria, il passaggio dei tanto desiderati slot di Linate nelle mani di Az potrebbe aprire nuove prospettive di sviluppo sul lungo raggio. Ma, su questo punto, Alitalia deve ancora fare i conti con l’alleanza transatlantica con gli americani di Delta. Questo secondo patto, infatti, non è venuto meno e vincola l’apertura di nuove rotte sul Nord America al benestare del vettore Usa.
Nel frattempo, oggi si riunisce il cda di Alitalia per esaminare le linee del piano industriale. Ma le conclusioni, come accennato già negli scorsi giorni, verranno annunciate solo dopo il weekend del referendum.