Un’offerta non vincolante da parte dei dipendenti di Alitalia per salvarne le sorti. È questo l’obiettivo della petizione lanciata dai due comandanti Alberto Arlotta e Antonio Chialastri ai propri colleghi per invitarli ad acquistare quote del vettore in amministrazione straordinaria, al fine di diventarne azionisti tramite un’operazione di ‘management buyout’.
Una petizione (nella foto, uno screenshot) in cui rientrerebbe anche il coinvolgimento di fondi, lanciata online due settimane fa, che attualmente conta oltre 1.000 adesioni e si poggia su un messaggio ben chiaro: “Se vogliamo conservare il nostro posto di lavoro, questa compagnia ce la dobbiamo comprare” si legge sulla piattaforma change.org su cui è stato reso pubblico l’annuncio.
I soggetti coinvolti
L’operazione implica il coinvolgimento di una società di servizi, tramite la quale i promotori della petizione sarebbero “già entrati in contatto con il partner finanziario e il partner industriale che condividono l’obiettivo di conservare Alitalia integra – prosegue il documento -, per poterne eventualmente allargare il perimetro sia in senso orizzontale (nuove linee) che verticale (recupero di manutenzione e altre attività tipiche)”.
Come nasce la NewCo
Il progetto, dunque, guarda non solo alla salvaguardia della compagnia, ma anche a una sua espansione.
Il processo di management buyout prevede che in un secondo momento gli interessati decidano di diventare o meno soci della NewCo che verrà costituita, “utilizzando anche una quota del tfr. Non un vero e proprio versamento, ma solo un trasferimento dall’attuale fondo di gestione alla nuova società, a garanzia dell’operazione”.
Inoltre, “gli accordi prevedono quote per i dipendenti tra il 10 e il 20% a seconda del grado di partecipazione e del valore da assegnare alla compagnia dopo aver effettuato una due-diligence”.
I tempi però stringono e il termine per presentare l’offerta non vincolante è il prossimo 15 settembre. R. P.