Abbiamo dovuto attenderli a lungo, in Italia e in Europa. Ma ora i voli a lungo raggio in livrea low cost sono una realtà. easyJet è l’ultima della lista che ha annunciato di aprire alla lunga gittata, prima di lei la nordica Norwegian, la teutonica Eurowings e la ispano-britannica Level di casa Iag. E da inizio 2018 si unirà alla lista anche la francese Joon di casa Air France Klm che nei prossimi giorni presenterà i dettagli del suo piano d’attacco al Vecchio Continente. All’appello si affianca poi Ryanair, che grazie all’intesa con Air Europa porta i passeggeri al di là dell’Atlantico.
Le compagnie asiatiche come Air Asia X e Scoot o le mediorientali come flydubai hanno dunque fatto scuola nelle passate stagioni, e i vettori dell’Ue hanno avuto il tempo di valutare rischi e opportunità di questo business. Scoprendo, alla fine, che il gioco sembrerebbe valere la candela.
Le cifre del business
easyJet dal canto suo parla di un potenziale di 70 milioni di nuovi passeggeri da intercettare, grazie al progetto Worldwide che la vedrà vendere ticket a lungo raggio con transito via Londra Gatwick.
Ma i progetti degli arancioni guardano inevitabilmente anche a Milano Malpensa in un prossimo futuro, dove il T2 è da tempo, ormai, la casa di easyJet.
E sempre restando sul mercato italiano, Norwegian ha avviato prima dell’estate le vendite dei ticket per New York e San Francisco, che decolleranno di fatto da novembre.
Fuori dai nostri confini, ma facilmente raggiungibili dall’Italia, le operazioni long haul che partono da Barcellona con Level, da Colonia Bonn con Eurowings o, a breve, decolleranno da Parigi con Joon.
Il business del low fare ha dunque conquistato il mercato, che nella sola Italia vale quasi il 50% del totale: i dati Enac del 2016 riportano uno share del 49,5%, con un movimento di oltre 50 milioni di passeggeri internazionali su un totale di 81,3 milioni.
Ora bisognerà vedere se le prossime stagioni sapranno premiare questi modelli e se condurranno a nuove evoluzioni del settore.
