La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno poco prima dell’alba, alle 4 del mattino: da oggi tutti gli aerei della Monarch Airlines sono a terra e per 110mila passeggeri sparsi per il mondo si apre adesso l’odissea del rimpatrio attraverso un complesso meccanismo di riprotezioni.
Sul sito della compagnia al momento campeggiano gli avvisi per i consumatori e per il trade, agenzie di viaggi comprese, con tutte le indicazioni sulle procedure da seguire per chi aveva acquistato un biglietto aereo oppure un pacchetto attraverso il tour operator controllato, che gestiva circa 200mila passeggeri ogni anno.
In campo anche la Caa
La precedenza comunque verrà data ai passeggeri che nelle prossime 48 ore devono rientrare in Gran Bretagna e per questa operazione è scesa in campo anche la Civil Aviation Administration del Paese, che si coordinerà con i tre amministratori straordinari della Kpmg, che da stanotte sono scesi in campo per gestire l’emergenza.
Per quanto riguarda le rotte italiane (Monarch effettuava i collegamenti sugli scali di Roma Fiumicino, Napoli, Torino, Venezia e Verona), il vettore sta provvedendo a informare tutti i passeggeri interessati, avvisandoli di non recarsi in aeroporto fino a quando non riceveranno la notifica del volo alternativo.
Trecentomila prenotazioni
Poi sarà la volta di chi ha invece già prenotato per le prossime settimane o i prossimi mesi, e in questo caso i numeri sono ancora più alti: trecentomila la prima stima e per loro si apre la grande incognita dei rimborsi, considerando che ci si trova di fronte a un azienda in fallimento.
Già lo scorso anno si era aperta la prima fase di crisi, sanata poi da un’iniezione di capitale di 165 milioni di sterline da parte dell’azionista Greybull Capital e un ridimensionamento di rotte e flotta (da 42 a 34 aerei). Piano insufficiente per riuscire a sopravvivere.