Il fantasma si annida in un pacchetto di emendamenti al decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio: torna infatti di attualità il ventilato rincaro della tassa d’imbarco, che potrebbe aumentare di 2 euro a biglietto.
Già oggi la discussa tassa di fa sentire sul costo totale del biglietto: per i voli da e per Fiumicino l’esborso è di 7,5 euro, mentre scende a 6,5 per gli altri aeroporti nazionali. Facile il calcolo: se oggi andare e tornare da Roma ha un costo aggiuntivo di 15 euro, con il ventilato aumento si salirebbe a 19 euro.
Lo scontro è tutto fra lobby: da un lato ci sono i comuni, guidati dall’Anci, che vogliono raggranellare qualche euro in più per i loro bilanci, dall’altro le associazioni del trasporto aereo, da Iata a Assaeroporti, da Assaereo a Ibar, che contestano il balzello.
In mezzo i consumatori, che rischiano di dover ancora mettere mano al portafoglio.