Sarà un ventesimo compleanno molto particolare quello di Blue Panorama il prossimo anno. Il primo senza il suo fondatore Franco Pecci (anche se di fatto da ormai alcuni anni non era più presidente della compagnia) e il primo con un nuovo timoniere; un esordiente assoluto del settore, anche se si fa una certa fatica a definire esordiente un personaggio del calibro di Luca Patanè.
Il patron del Gruppo Uvet ieri ha scelto la sua platea privilegiata, quella del BizTravel Forum, per annunciare di avere finalmente chiuso il cerchio sognato da lungo tempo: portarsi in casa Uvet una compagnia aerea, dopo avere rilevato il t.o. Settemari nello stesso anno, per avere sotto controllo praticamente tutta la filiera turistica e proporsi al mercato con una forza d’urto imponente. Del resto le cifre parlano chiaro: il 2017 si concluderà con un giro d’affari da 2,6 miliardi di euro e un ebitda da circa 25 milioni.
Il sogno diventa realtà
“Sono un esordiente e mi devo fare le ossa” aveva detto al direttore di TTG Remo Vangelista durante l’ultimo Mezzogiorno di Fuoco a TTG Incontri. Ribadendo però che avrebbe seguito Blue Panorama in prima persona, da presidente, portandosi comunque in casa il traghettatore Giancarlo Zeni: sarà lui a sedere sulla poltrona di amministratore delegato dopo avere fatto navigare la compagnia in acque tutto sommato tranquille negli anni più difficili.
Il progetto
Ora Blue Panorama si prepara a ripartire da 10 aerei e un progetto sulla Cina per la terza fase della sua storia, fatta di primi quindici 15 anni di avventura tra charter e linea nel segno della leadership su Cuba e del progetto low cost di Blu-Express. Poi le difficoltà e l’amministrazione straordinaria, chiusa l’anno scorso con la creazione della newco. Un anno di passaggio e ora, appunto, la terza vita, con una prerogativa di cui il vettore è sempre andato fiero: la piena italianità. Che manterrà anche ora.