Alitalia contesa fra tre cavalieri: Lufthansa, easyJet e il fondo americano Cerberus. È il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda, che, in un’intervista televisiva andata in onda su La7 nei giorni scorsi, ha fatto capire che la partita sulla compagnia aerea verrà decisa da uno di questi tre player.
Il ministro in realtà ha sottolineato, facendo seguito a quanto detto dal commissario straordinario Luigi Gubitosi in occasione del BizTravel Forum, come le offerte sul tavolo siano “più di tre”, ma parrebbe che l’attenzione sia dedicata a quei tre grandi nomi.
Tra vettori e fondi
Nel definire, pur senza scoprire troppo le carte, i termini delle offerte presentate, il ministro identifica in due proposte “più industriali” – quelle avanzate da Lh e dalla low cost britannica - e una terza “più finanziaria” le sostanziali differenze tra cui si stanno effettuando le valutazioni del caso.
Una sicurezza pare comunque certa, ovvero la volontà di assicurare la continuità dei collegamenti; in secondo luogo, ha aggiunto il ministro, giocheranno un ruolo fondamentale nel processo decisionale il dover ricorrere a “meno soldi pubblici possibili” e il tema delicato dei dipendenti.
Nei giorni scorsi aveva fatto molto rumore era l’ipotesi riportata dal Sole 24 Ore he stiano avvenendo dei colloqui tra Cerberus e easyJet, con il duplice fine, da un lato, di portare Lh a rialzare la posta e, dall’altro, si tratterebbe di una strategia che porterebbe il player Usa a portarsi in casa oltre il 49% del capitale azionario di Alitalia.