Quello di Cerberus per Alitalia è un ritorno di fiamma. Anche se il nome figura tra gli outsider, trattandosi di un fondo di private equity e non di un’azienda del settore dei trasporti, in realtà l’interesse per il vettore italiano è vecchio più di un decennio.
Correva l’anno 2007, infatti, quando la privatizzazione di Alitalia sembrava ormai cosa fatta (anche se poi le vicende andarono diversamente). L’elenco dei possibili acquirenti comprendeva anche Cerberus, nome forse poco noto ai non addetti ai lavori. Ma a chi aveva memoria del trasporto aereo, il fondo richiamava immediatamente la vicenda di Air Canada. Solo pochi anni anni prima (2004) Cerberus era infatti stato protagonista del salvataggio del vettore nordamericano finito in Chapter 11. Sottoposta a una severa cura dagli americani, la compagnia aveva rimesso in quadro i conti.
Ma queste non sono state le uniche incursioni nel mondo del turismo: allargando lo sguardo agli alberghi, bisogna ricordare che nel 2016 Cerberus aveva partecipato alla gara per il Molino Stucky di Venezia. E sempre Cerberus era tra i fondi che avevano acquistato Sotogrande S.A. da Nh Hotel Group nel 2014.