“Sarebbe un danno nazionalizzare Alitalia”. È questa la posizione sul destino della compagnia aerea di Carlo Calenda (nella foto), ministro uscente allo Sviluppo Economico che ieri, come riporta Il Sole 24 Ore, all’assemblea di Confindustria ha tirato le fila di 5 anni di Ministero.
Il dossier sul vettore che Calenda passa nelle mani del suo successore, ancora da individuare, è piuttosto delicato, ma una calda raccomandazione da parte del ministro uscente viene lanciata dal palco di Confindustria: “Sento parlare di nazionalizzazione – dichiara Calenda, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti del Governo M5S-Lega Matteo Salvini e Luigi Di Maio nei giorni scorsi -, ma l’azienda è fragile e troppo piccola per tornare a essere da sola una compagnia di bandiera”.
Il ministro uscente non si risparmia poi sull’ipotesi di fissare una quota di partecipazione pubblica, che definisce apertamente “una buffonata”, riferendosi a una "cordata che ancora non c’è".