“La peggiore estate di sempre”. Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair, come è nello stile della low cost irlandese non usa sfumature. E avverte tutto il settore: i mesi caldi, quest’anno, saranno un susseguirsi di ritardi e cancellazioni. La causa, secondo Jacobs: “i problemi di controllo del traffico aereo”.
I primi segnali, come riporta il messaggero.it riprendendo un’intervista rilasciata dal manager ad Adnkronos, sono già arrivati: “A maggio solo la nostra compagnia ha cancellato 1100 voli” ha sottolineato Jacobs. E la questione sarebbe seria a tal punto da spingere “i manager delle maggiori compagnie aeree” a fare “una dichiarazione congiunta” a Bruxelles.
Le cause della crisi
L’allarme, secondo le parole del manager Ryanair, riguarderebbe in primo luogo la Francia, “ma in realtà ci sono carenze di personale in quasi tutti i Paesi europei”, ha sottolineato ancora. La richiesta del vettore è che la Commissione Ue si attivi: in caso contrario, afferma Jacobs, “si rischiano ricadute su tutto il settore turistico”.
Overtourism in aeroporto
L'allarme di Ryanair non è il primo che arriva in questo senso. A lanciare dubbi sull’overtourism nei cieli era stato, qualche mese fa, direttore generale della Iata ed ex presidente e direttore generale di Air France-Klm Alexandre De Juniac. In un post del suo blog, il manager aveva lanciato un messaggio chiaro: “Diversi aeroporti nel mondo stanno operando alla capacità massima o anche oltre”.
La scorsa estate, la stessa Air France Klm aveva messo in guardia sull’allarme saturazione dello scalo di Parigi Orly: a luglio del 2017 il 70 per cento dei voli nello scalo della Capitale francese erano partiti in ritardo.
Secondo quanto afferma Ryanair, la situazione sarebbe lungi dal migliorare. Al contrario, quest’estate ci si può aspettare di molto peggio.