Due giornate di sciopero, nei pressi del mese più caldo dell'alta stagione. Poche ore dopo la minaccia di ulteriori agitazioni, gli assistenti di volo Ryanair di Italia, Spagna, Belgio e Portogallo annunciano che incroceranno le braccia per 48 ore venerdì 25 e sabato 26 luglio (in Italia sono previste solo 24 ore di agitazioni, il 25 luglio).
I sindacati prevedono ritardi e cancellazioni di decine di voli programmati da e verso i quattro Paesi e chiedono, riporta preferente.com, che la low cost di O’Leary si attenga alle leggi sul lavoro vigenti nei rispettivi Paesi e non a quelle irlandesi.
La posizione della low cost
Nel frattempo, a TTG Italia, Ryanair ribadisce la sua posizione. “Queste richieste - scrive in una nota - non hanno motivo di essere in quanto il personale di bordo di Ryanair guadagna fino a € 40.000 p.a., più del doppio del salario minimo; lavora con turni di 5 giorni lavorativi e 3 di riposo (un weekend lungo ogni settimana); non può volare (per legge) più di 900 ore p.a. (una media di 18 ore a settimana); beneficia di turni di lavoro che superano tutti i requisiti minimi di riposo previsti dall'EASA; riceve formazione gratuita, indennità di malattia e un'indennità annuale per l'uniforme (di € 400); beneficia di incentivi per la vendita a bordo con i premi di vendita più alti nel settore (10%); gode di ferie retribuite e non retribuite a richiesta”.
Ryanair, conclude la nota, “ha attualmente in corso tavoli di negoziazione in tutta Europa con i sindacati nazionali del personale di bordo, in cui tutti questi temi, ed altri ancora, sono oggetto di discussione ed ha già siglato degli accordi in Italia e nel Regno Unito".