Alta velocità e Alitalia, uno strano rapporto tra salvataggio e biglietto unico

“Il modello dell’Alta velocità ha fatto molto male ad Alitalia. Ora è il caso di rivedere quali sinergie sono possibili”. Se questa dichiarazione non fosse stata rilasciata da Gianfranco Battisti (nello foto), a.d. di Ferrovie dello Stato, in pochi si stupirebbero. Ma essendo stato il top manager delle Fs a dirlo, sembra suonare come una sorta di 'ammissione di colpa'.

Battisti, nel corso di un’ampia intervista pubblicata stamani dal Sole 24 Ore, fa il punto sulle possibili partnership che le Ferrovie potrebbero mettere in campo con Alitalia, ma non parla esplicitamente di una diretta partecipazione a una cordata che rileverebbe la compagnia. “Siamo un’azienda aperta e stiamo valutando il dossier – dice infatti Battisti – e il nostro interesse per Alitalia corrisponde a un interesse del Paese a creare un polo intermodale”.

Sebbene il numero uno di Fs riconosca che la soluzione migliore per risollevare le sorti della compagnia aerea sia un partner dell’aviation in grado di rilanciarla, non mancano i progetti destinati a una maggior integrazione con Az: il collegamento degli aeroporti con l’Alta velocità ferroviaria e un’integrazione commerciale con un unico biglietto che consenta il viaggio dal ferro al volo intercontinentale.

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