Primo scoglio superato per il matrimonio tra Alitalia e Ferrovie dello Stato. I commissari del vettore e il Ministero dello Sviluppo economico hanno indicato la proposta di Fs come miglior offerta in campo. Ma questo, in realtà, è solo il passaggio preliminare: come precisato già nelle scorse settimane dalle Fs, la conditio sine qua non per condurre a buon fine l’operazione è l’ingresso in partita di un socio privato. Ora, dunque, prenderanno il via le trattative con i possibili candidati. L’elenco dei papabili comprende ormai la nota triade: easyJet, Lufthansa e Delta.
Gli incontri sono già partiti: come riporta La Stampa, lunedì scorso i vertici delle Ferrovie si sono riuniti con i manager di Delta e per fine settimana sono in agenda gli incontri con easyJet. La prossima settimana, secondo le previsioni, toccherà invece a Lufthansa.
Cosa cambia adesso
A mutare, ora, è la prospettiva delle trattative. Se fino a ieri toccava ai commissari e al Governo dipanare la matassa, ora la palla passa alle Ferrovie, che dovranno trovare un partner da coinvolgere in questa nuova avventura. “Saremo noi a gestire la partita delle negoziazioni”, ha affermato l'a.d. di Fs Gianfranco Battisti.
Il progetto prevederebbe una quota del 20% di Alitalia in mano a Fs; a intervenire sarebbero anche altre partecipate, che porterebbero la percentuale ‘italiana’ al 51% (mettendosi così al sicuro dai limiti Ue alle azioni di vettori europei in mano a soggetti non comunitari). Il restante 49% è ancora tutto da decidere.
La mobilità integrata
I primi segnali erano arrivati già dall’orario invernale di Trenitalia, presentato ieri, che gioca proprio la carta dell’intermodalità, con una ‘collaborazione’ fra treni e aerei. Una mossa che ha di fatto anticipato il ‘progetto Az’.
“Crediamo nel progetto - ha ancora affermato Battisti, come riporta Il Sole 24 Ore -, abbiamo l’ambizione e la maturità industriale di garantire la leadership in un progetto integrato di mobilità del Paese”.