A stabilirlo è stata la Corte di Giustizia dell’Unione europea: se il volo parte o arriva in territorio britannico, il vettore ha tutto il diritto di indicare il prezzo del collegamento in sterline, anziché in euro.
Il caso è nato da un passeggero tedesco che, prenotando un volo da Londra a Stoccarda sul sito di Germanwings ha visto i prezzi in sterline. Interpellata in merito, l’associazione di consumatori tedesca ha chiesto al giudice tedesco di interrompere questa pratica ma, spiega repubblica.it, il giudice ha passato il caso alla corte comunitaria, che a sua volta si è espressa a favore delle tariffe in sterline, nel caso in cui il collegamento parta da uno scalo inglese.
Una decisione dei vettori
Lo stesso vale per altre valute: i voli da Stoccolma, per esempio, vengono proposti in corone svedesi e spetta al passeggero calcolare quanto sta per pagare.
Si tratta, comunque, di scelte specifiche per i diversi vettori. Nel caso di Alitalia, Iberia, Air France, Norwegian o Vueling, infatti, il prezzo espresso è comunque in euro.