La Gran Bretagna mette l’acceleratore sugli accordi di open sky post Brexit e porta a casa una fondamentale intesa per il Paese, quella con gli Stati Uniti. Il tutto mentre le autorità sono al lavoro per chiudere la partita più importante, ovvero quella legata ai collegamenti aerei tra Unione europea e Regno Unito.
La ratifica della firma, in pratica, mantiene invariato lo status quo, semplificando così le operazioni di tutte le compagnie aeree che oggi effettuano collegamenti tra le due sponde dell’oceano.
Le modifiche
Il via libera sarà valido non solo per i vettori la cui proprietà è per la maggioranza del Regno Unito, ma anche per quelli che fanno capo a uno stato dell’Ue (vedasi il caso di Norwegian). Unico vincolo è che realtà extra Ue non superino il 49 per cento delle quote, nel qual caso cadrebbero gli accordi.
Discorso diverso, invece, per chi, dopo il 29 marzo, vorrà inserirsi sulla direttrice: nel caso che la maggioranza della proprietà del vettore non sia britannica, la compagnia dovrà ottenere il permesso anche dalle autorità statunitensi oltre che da quelle britanniche.