Norwegian ora tenta la cabrata. I conti della compagnia aerea sono sotto osservazione già da qualche tempo, anche se il primo semestre del 2018 aveva visto un’inversione di tendenza dopo un 2017 in negativo e un primo semestre dello scorso anno ancora in rosso.
Il vettore, negli ultimi esercizi, aveva puntato in alto. Pioniere del low cost a lungo raggio, non aveva lesinato gli sforzi su questo fronte, anche se poi si era vista costretta a qualche retromarcia. E ora si prepara a operazioni ancora più drastiche.
Nella nota diffusa ieri in serata la compagnia aerea lo ammette senza troppi giri di parole: la revisione del network è necessaria per salvare la marginalità. La chiusura della base di Roma Fiumicino, però, non andrà a intaccare il network lungo raggio per l’estate: a finire sotto la scure sono tutte tratte a gittata più corta. I voli transoceanici continueranno a essere operati secondo gli ultimi schedule comunicati. E su un totale di 13 rotte operate su Roma la compagnia ne cancellerà solo 4.
Ma la mappa delle basi del vettore nel Vecchio Continente (e non solo) cambierà decisamente: da aprile in poi ne saranno chiuse 4 in Europa e 2 negli Stati Uniti.
La ricetta per salvare i conti è decisa: ora si aspettano i risultati.