Gli utili calano, cambia l’assetto ma Michael O’Leary (nella foto) non molla. Il vulcanico ceo resta a capo di Ryanair, con un mandato esteso fino al 2024. Ma se il manager rimane il punto fisso della low cost, a cambiare è l’organizzazione del vettore. Il quale, nei prossimi quattro mesi, completerà la suddivisione in un poker si società: Ryanair Dac in Irlanda, Ryanair Uk nel Regno Unito, Laudamotion in Austria e Ryanair Sun in Polonia.
Nonostante i rumors degli scorsi mesi, dunque, il ceo che ha trasformato il volto della low cost resta alla guida del gruppo.
L’obiettivo della riorganizzazione, secondo quanto riportato da ilsole24ore.com, sarebbe duplice: da un lato assumere una conformazione più simile a quella dei grandi gruppi europei come Iag, dall’altro aumentare l’efficenza e risparmiare sui costi.
Conti sotto pressione
La notizia arriva insieme all’annuncio dei dati del terzo trimestre, che segnano un rosso di 19,6 milioni di euro contro un utile netto da 105,6 milioni dello scorso anno.
Secondo quanto affermato dalla stessa compagnia la flessione non è dovuta a un calo dei passeggeri, che al contrario segnano un aumento dell’8% (e un conseguente aumento del fatturato del 9%), bensì a una diminuzione delle tariffe. A giocare un ruolo fondamentale nella partita sarebbe stata anche la concorrenza sul corto raggio in Europa.
L’andamento del trimestre però non cambia le previsioni sulla chiusura d’anno (già riviste al ribasso per la seconda volta nelle scorse settimane): secondo le stime, l’esercizio si chiuderà comunque in terreno abbondantemente positivo, con un utile netto tra 1 e 1,1 miliardi di euro. Cifra comunque lontana dagli 1,45 miliardi dell’anno precedente.