Ryanair non ha nessuna intenzione di mollare la presa sull’Italia. Ma, nel valutare gli investimenti, ora attende di capire cosa vuole fare il Governo e soprattutto che ne sarà del ddl cosiddetto ‘anti low cost’.
In un’intervista rilasciata a corriere.it, il chief marketing officer della compagnia Kenny Jacobs (nella foto) fa il punto sull’impegno della low cost nella Penisola. Non senza qualche riflessione sul disegno di legge che potrebbe mettere alle strette il business delle compagnie a basso costo.
In cerca di certezze
“Vogliamo crescere in Italia, ma abbiamo bisogno di certezze”. Il manager non fa giri di parole e ricorda di aver scritto al Governo già due volte, senza risposta. E secondo Jacobs se la proposta dovesse passare “credo che pure la Commissione europea avrebbe qualcosa da ridire”.
Intanto, resta aperto il fronte con easyJet, in particolare sugli scali di Malpensa e Napoli. Due aeroporti su cui la low cost guidata da Michael O’Leary sta puntando forte, per insidiare la compagnia arancione, particolarmente forte su Mxp e Capodichino.
Lo scenario economico
Ryanair, come i suoi competitor, si muove in uno contesto di mercato non certo semplice, tra le fluttazioni del fuel (una delle voci di costo che più preoccupa i vettori) e un “eccesso di offerta”, come dichiara lo stesso manager.
Uno scenario che spiega anche il rallentamento dei tassi di crescita e una strategia che, al posto degli investimenti miliardari, preferisce procedere con l’acquisizione di altre compagnie.