Un segnale chiaro di inversione di tendenza che il mercato si attendeva, ma che fa sempre più paura. Dall’Assemblea generale della Iata è arrivato l’atteso outlook per i conti delle compagnie aeree e l’aggiornamento per il 2019 mette in allarme.
È un forecast da 28 miliardi di utili quello stimato per quest’anno. Cifre ampiamente in attivo, ma in netta discesa rispetto alle precedenti previsioni, che erano superiori ai 35 miliardi e inferiori anche al dato finale del 2018, 30 miliardi, quando i primi colpi al settore erano iniziati ad arrivare.
Il caro fuel
Il petrolio intorno ai 70 dollari al barile inizia a fare sentire il suo peso, anche perché le scorte di acquisti a prezzi più bassi e concordati vanno man mano esaurendosi. Non è un caso che alla voce costi la Iata ponga un aumento del 7,4 per cento, mentre alla voce ricavi la crescita si fermerà al 6,4.
Secondo il ceo uscente Alexander de Juniac l’anno in corso non dovrà fare paura più di tanto perché a suo avviso il settore ha imparato a gestire gli alti e bassi dell’industria e oggi è meglio attrezzata per mantenersi saldamente a galla. Ma se la situazione dovesse protrarsi i rischi aumenteranno. E sul campo potremo presto vedere altre compagnie fermarsi per l’esaurimento dell’ossigeno.