Si chiude in rosso il 2018 di Air Italy. Lo dice il corriere.it, che riporta i dati del bilancio da poco depositato dalla compagnia: 164,18 milioni la perdita complessiva, un dato economico figlio di una serie di fattori. Innanzi tutto, gli investimenti necessari al rilancio, il fermo dei 737 Max che ha costretto a sostituire i velivoli con altri presi a noleggio, e alcune mosse come l’avvio di alcune rotte di lungo raggio, India e Thailandia nello specifico, poi cancellate.
Nel 2018, scrive il documento, i ricavi di Air Italy Spa ammontano a 283,76 milioni di euro, in calo del 21,3% rispetto all’anno prima.
Le previsioni per il 2019 contenute nel documento, come riporta Corriere.it, sono ancora in negativo: “l’esercizio chiuderà con un risultato ancora in perdita di entità similare a quella registrata nel 2018” si legge nel documento “anche in considerazione dei costi derivanti dalla precauzionale messa a terra dei Boeing 737 Max”. Costi che, anche se si attende che siano rimborsati dal costruttore, al momento pesano come una zavorra sui conti di Air Italy.
A livello operativo la flotta al 31 dicembre 2018 contava 15 velivoli (compresi i tre 737 Max), uno in più rispetto al 2017, mentre per quanto riguarda i passeggeri quelli imbarcati sui voli di corto e medio raggio sono stati 1,53 milioni, quelli sui voli intercontinentali 379mila.
Il 2019 è in crescita
La compagnia ha chiarito in una nota che “i risultati finanziari del 2018 risentono di diversi fattori significativi, come il rilancio di Air Italy che ha iniziato le operazioni il 1° marzo e ha richiesto investimenti importanti, alcuni dei quali necessari a risolvere alcuni storici problemi di Meridiana come l’ammodernamento della flotta, la gestione della capacità eccessiva mentre passavamo alla nuova rete di collegamenti, l’impatto del surplus della forza lavoro reintegrata”.
Per quanto riguarda il 2019, il vettore sostiene che la performance è di crescita. “Al netto di alcune vicende straordinarie come lo stop dei 737 Max e i costi come il volare in regime di continuità territoriale senza compensazione, la nostra performance è migliore di quanto preventivato e prevediamo di crescere ulteriormente”.