Lo spauracchio di un dietrofront di Atlantia sembra ormai scongiurato anche dopo l’uscita di scena dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci. Il Gruppo non sembra infatti volere tornare indietro nell’affare Alitalia e le trattative con le Ferrovie dello Stato e con Delta per l’assetto da dare alla compagnia vanno avanti. Non senza difficoltà, comunque.
Ottenuta la proroga, anche se non dell’entità richiesta, le parti hanno ora meno di un mese per rimettere a posto i tasselli che si sarebbero scomposti proprio dopo l’ingresso di Atlantia nel futuro assetto. Imputato numero uno resta la questione voli sul Nord America, sulla quale la distanza fra il gruppo italiano, che, ricordiamo, controlla anche Aeroporti di Roma, e la compagnia americana sembra ancora ampia, ed è complicata dalla vicenda dell’alleanza transatlantica in cui al momento Az è fuori.
Gli altri nodi
Poi ci sono i temi classici, dalla flotta agli esuberi alla figura che dovrà prendere il timone della compagnia. Per non dimenticare le quote: e qui si registra un elemento nuovo. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, infatti, Delta avrebbe messo due paletti fermi, ovvero il non superamento del 10 per cento e nessuna partecipazione a un’eventuale futura ricapitalizzazione.
Intanto si registra ieri il primo incontro al Mise con Alitalia sul tavolo. Ufficialmente il tema era il rinnovo della Cassa integrazione straordinaria, ma è evidente che il futuro della compagnia non può essere stato ignorato. Il primo passo del nuovo Governo, ora si attendono le prossime mosse.