Grande attenzione al trade e focus sulla fascia alta di prodotto. Così si muove la strategia di Qatar Airways sull'Italia.
"La vendita intermediata è fondamentale. Dopo la Germania e la Gran Bretagna, che fa storia a sé, l'Italia è Paese europeo più importante. E qui, molto più che negli altri mercati maturi, la quota del trade è ancora determinante, ben superiore al 50% rispetto alla vendita diretta" ha detto Màtè Hoffmann (nella foto), country manager per Italia e Malta, a margine della presentazione alla stampa della Qsuite di business class.
Per quanto riguarda i risultati, "possiamo dire che dall'Italia viaggiamo spesso ad aerei pieni - ha precisato Hoffmann -. Ma più che il load factor, contano i ricavi. E finora abbiamo centrato gli obiettivi. Anche per questo, tranne qualche promozione saltuaria, cerchiamo di non scontare mai il prodotto business, di qualità superiore, che quindi non va svenduto".
La Penisola e Air Italy
Qatar, oggi, offre 56 collegamenti da e per l'Italia da Milano, Roma, Venezia e Pisa. "Considerando l'ultimo anno fiscale abbiamo incrementato l'offerta di posti del 50% in business e del 30% in economy" ha aggiunto Hoffmann.
E la controllata Air Italy? Sull'ultimo bilancio ha pesato per 66 milioni. A livello operativo, ad agosto le due compagnie hanno siglato un accordo di codeshare che coinvolge numerosi scali. "Ma al di là di questo non andiamo, non condividiamo alcun servizio" spiega Hoffmann. "Air Italy rappresenta un investimento di capitale ma si muove come entità autonoma e spesso ci facciamo anche concorrenza, vedi il recente collegamento su Zanzibar, che fa parte anche del nostro network".