Se ci fosse un quiz in tv dedicato al turismo e ai suoi personaggi sarebbe il sicuro vincitore. Renato Scaffidi, direttore per l’Italia di Air Europa, ha attraversato tutti i mercati e lavorato ovunque.
Conosce tutti, raccontando tante storie sui personaggi. Memoria infallibile e, soprattutto, una parola gentile per tutti. La sua conferenza stampa milanese delle scorse settimane è stata tanta Air Europa e molti passaggi di mercato.
Da Teorema in versione Scotti al Ventaglio di Bruno Colombo, per arrivare ora al vertice della linea aerea spagnola. Sempre con il sorriso, sempre senza esagerare (da buon torinese).
Air Europa sta viaggiando con le sue gambe malgrado il recente ingresso nel gruppo inglese-spagnolo di IAG. A fine anno dopo il pronunciamento anche della Commissione Europea si riparlerà della fusione, ma per ora Scaffidi prosegue il suo business. Mettendo a segno risultati di tutto rispetto visto che in Italia la compagnia ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita del 12% e pax a più 16%.
“Siamo il secondo mercato più importante per Air Europa. Il segreto ? Il 60% dei passeggeri in partenza da Milano viaggia con noi sul lungo raggio e questo ci permette di innalzare anche il revenue per singolo pax. Visto l’avvio di stagione 2020 credo che siamo sulla strada giusta per arrivare a chiudere l’esercizio con fatturato in crescita del 7%”. Grazie anche a un parco flotta di primo livello e gli ormai 29 Dreamliner, “un aereo di un’altra categoria”.
Poi a microfoni spenti spiega come è cambiato il mondo del tour operating e riparte a raccontare, “perché Vittoriano Scotti era veramente bravo a gestire le catene charter…”.