Ultimi 75 giorni di storia. Poi, salvo colpi di scena, che alla luce della situazione attuale appaiono improbabili (vale a dire l’arrivo di uno o più investitori che puntino a rilanciare la compagnia), per Air Italy arriverà la parola fine.
È questo lo scenario che si apre dopo l’avvio della procedura di licenziamento collettivo comunicato dalla società in liquidazione ai sindacati. “In questa fase – spiega il segretario generale Uiltrasporti Ivan Viglietti – verranno espletate le ultime procedure e ci saranno gli ultimi confronti con le parti sociali. Ma il quadro è sotto gli occhi di tutti e possiamo tranquillamente parlare di una micro tragedia (e neanche tanto micro visti i numeri) nella macro tragedia del trasporto aereo italiano in generale”.
Gli scenari
L’ultima speranza resta quindi quella del cavaliere bianco che consenta di avviare la procedura per gli ammortizzatori sociali conservativi per tutti per lasciare la porta aperta a una continuità. Diversamente per i circa 1.400 dipendenti si aprirà la collocazione in Naspi, che avrà una durata variabile tra i 12 e i 24 mesi.
Appelli inascoltati
“Questa situazione è il tragico epilogo di un anno e mezzo di appelli e richieste, all’azienda prima e al Governo e alle Regioni poi, inascoltati – prosegue Viglietti -. Il film che i dipendenti di Air Italy vedevano era tutt’altra cosa rispetto al piano di sviluppo sbandierato e l’epilogo a cui abbiamo assistito non ha fatto che confermare quelli che erano i nostri timori”.