Il traguardo dei 200 milioni di passeggeri, dopo il record del 2019 e il buon avvio del 2020, sembrava ormai a portata di mano per il sistema aeroportuale della Penisola. Oggi invece quelle cifre non sono altro che un sogno irraggiungibile non solo quest’anno, ma probabilmente per un lungo futuro. E non è azzardato pensare che lo scenario che ci si presenterà davanti quando l’emergenza sarà terminata sarà completamente diverso e molti aeroporti della Penisola inutilizzabili anche per una domanda più bassa di quella di prima.
Cifre impressionanti
Il settore intanto chiede aiuto al Governo. Le prime cifre, evidenziate dal presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona, sono più che eloquenti: le previsioni dicono infatti che quest’anno si perderanno circa 130 milioni di pax dei 193 totali del 2019. Tradotto in termini economici significa un calo del fatturato stimato in 1,6 miliardi di euro. “Una situazione che determinerà a breve per molte società di gestione significativi problemi di liquidità – ha detto Palenzona in un’intervista pubblicata da Il Sole 24 Ore - per il superamento dei quali dovranno essere adottati idonei e urgenti provvedimenti governativi”.
Le richieste
Assaeroporti ha già inviato al Governo la richiesta di una serie di misure urgenti per garantire agli scali una minima solidità per quando si aprirà la fase di ripresa, dagli ammortizzatori sociali con accesso rapido all’incremento della dotazione del Fondo di solidarietà passando per la sospensione di ogni onere fiscale e facilitazioni per l’accesso al credito. “Inoltre, abbiamo richiesto il differimento di modifiche non necessarie del quadro regolatorio – ha poi aggiunto - in quanto, in questo momento drammatico, le società di gestione non sono in grado di affrontare cambiamenti di sorta nella gestione aziendale”.
Ripresa lenta
Per quanto riguarda poi il futuro e la possibilità di agevolare la ripresa, Assaeroporti, che confida nel fatto che gli investimenti non vengano bloccati, la chiave di lettura appare essere una: lavorare a livello di sistema con tutti gli attori della filiera perché il futuro riguarderà tutti e non solamente gli aeroporti. E poi riconquistare la fiducia del mercato quando, verosimilmente a partire dall’autunno, si inizieranno a vedere i miglioramenti. Senza nascondere che il processo “sarà molto lungo”, ha concluso Palenzona.