Il protrarsi dell’emergenza sanitaria non ha lasciato scelta alla Iata: l’associazione si è vista costretta a rivedere al rialzo le stime delle perdite del settore del trasporto aereo dovute alla crescente crisi finanziaria che minaccia i vettori europei.
Per questi ultimi, ora, la potenziale perdita del 2020 è salita fino a 89 miliardi di dollari (dai 76 miliardi stimati nelle previsioni del 24 marzo) e la domanda di passeggeri (misurata in rpk) dovrebbe essere inferiore del 55% rispetto ai livelli del 2019.
L'impatto sul Pil
L’attuale crollo del traffico aereo, poi, mette a rischio qualcosa come 6,7 milioni di posti di lavoro e potrebbe determinare un impatto negativo sul Pil dei Paesi europei pari a 452 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda in particolare la situazione italiana, la Iata prevede un totale di 83 milioni di passeggeri in meno, con una conseguente perdita di entrate valutarie pari a 11,5 miliardi di dollari e 310.400 posti di lavoro a rischio.
Leggermente meno pesante l’impatto sul trasporto aereo francese, che conterà 80 milioni di passeggeri in meno, ma una perdita di entrate più forte: 14,3 miliardi di dollari. I danni maggiore sul fronte dei viaggiatori perduti saranno quelli della Spagna, che ne avrà 114 milioni in meno, con una conseguente perdita di entrate di 15,5 miliardi di dollari, mentre al secondo posto troviamo la Germania, che potrebbe arrivare a contare 103 milioni di viaggiatori in meno e 17,9 miliardi di perdite, mettendo a rischio 483.600 posti di lavoro.
Un indicatore, questo, che sale vertiginosamente per la Spagna, dove a rischiare di perdere il posto sono addirittura 901.300 addetti.
"Una crisi senza precedenti"
“Stiamo parlando di una crisi senza precedenti - è l’allarme del vicepresidente regionale Iata per l’Europa, Rafael Schvartzman -, per la quale abbiamo disperatamente bisogno del sostegno finanziario e normativo del Governo europeo. Ogni lavoro creato nel comparto dell’aviazione ne sostiene indirettamente altri 24. Sfortunatamente ciò significa che, nel caso in cui scompaiano posti di lavoro nel settore del trasporto aereo, l’impatto su tutta l'economia risulta amplificato”.
Le priorità
Tra le priorità per i Governi europei la Iata indica il sostegno finanziario diretto, i prestiti e gli sgravi fiscali alle compagnie aeree. Cruciale anche la riduzione normativa, in particolare una modifica temporanea a EU261 per offrire maggiore flessibilità in termini di rimborsi per voli cancellati.
“Il mondo farà affidamento sui vettori e sul trasporto aereo per ripristinare l’economia globale - aggiunge Schvartzman -. Sarà dunque cruciale un riavvio positivo del comparto e a tale scopo la Iata sta ospitando una serie di vertici regionali per riunire gli esperti governativi e le parti interessate al fine di massimizzare le possibilità di una ripresa ordinata e corretta della connettività aerea”.