L’emergenza nel trasporto aereo è sicuramente ancora viva e la pressione sulle casse delle compagnie resta alta, considerando vari fattori come domanda debole, questione rimborsi e utilizzo di riprotezioni o voucher che non stanno portando soldi ai vettori. Un trend che costringerà il settore a nuovi interventi e alla revisione dei piani in corso d’opera.
Tutto questa sta causando l’apertura di un nuovo fronte, dove al contrario di quanto avvenuto nella prima fase, quando gli attori si sono mossi compatti nella richiesta di stop alla normativa sugli slot (decadimento se non si effettua l’80 per cento dei collegamenti previsti) ora si profila uno scontro.
I due fronti
Nei giorni scorsi era infatti intervenuta la Iata, che aveva chiesto all’Unione europea una deroga allo stop sulla normativa a tutta la stagione invernale 2020/2021. Deroga ritenuta necessaria per venire incontro a molte compagnie in sofferenza, in particolare nel lungo raggio.
Ora a pochi giorni di distanza è arrivata la prima voce fuori dal coro, quella di Wizz Air. A scagliarsi contro è stato il ceo Joszef Varadi. Un colpo basso alla concorrenza, lo ha definito il manager, che rischia di snaturare il libero mercato in una fase in cui la ripresa sarà più sostenuta. Nessuna reazione al momento dalle altre compagnie. Ma appare chiaro che lo scontro potrebbe non mancare.