Il punto di partenza è stata la sperimentazione sulla Roma-Milano. Ma l'obiettivo, dicono da Aeroporti di Roma, è quello di "estendere" i test rapidi anti-Covid anche su altre tratte, soprattutto intercontinentali.
“Dopo il primo banco di prova con Alitalia - spiega Fausto Palombelli (nella foto), chief commercial officer di Adr - stiamo ora dialogando con altre compagnie e autorità perché la stessa procedura di screening possa essere messa in piedi su altre tratte. Non è un processo semplice, ma vediamo che tanti vettori - europei, americani e anche mediorientali - convergono sulla necessità di assicurare voli Covid-free".
Una spinta ai viaggi
Quello dei test rapidi è del resto, secondo Palombelli, l'unico modo per ripristinare i collegamenti internazionali prima dell'arrivo di un vaccino efficace. “Anche se la previsione della Iata parla di un ritorno ai volumi pre-Covid nel 2024, il nostro obiettivo - dice - è quello di restituire fiducia ai viaggiatori e rimuovere gli ostacoli che scoraggiano le persone dal volare".
Per quanto riguarda il Leonardo da Vinci Palombelli assicura che, nonostante la congiuntura sfavorevole, gli investimenti di Adr non si fermeranno. “Siamo preoccupati, ma sappiamo che Fiumicino è un'infrastruttura fondamentale per la mobilità del Paese. Per questo guardiamo non all'immediato, ma a quello che accadrà tra dieci, vent'anni. Se ci fermassimo ora, rischieremmo di avere un aeroporto non sufficientemente all'avanguardia quando i volumi torneranno a crescere”.