"Stop alle quarantene obbligatorie”. La Iata torna ad alzare la voce, esortando i Governi ad adottare misure che possano favorire la ripresa in sicurezza della mobilità internazionale e garantire, al contempo, un corretto tracciamento dei contagi.
Nel corso di una recente videoconferenza, il direttore generale dell’International Air Transport Association, Alexandre de Juniac (nella foto), ha accusato in particolare Regno Unito, Canada, Germania, Giappone e altri Paesi di aver risposto in modo “troppo istintivo" alla diffusione delle varianti di Sars Cov2, inasprendo ulteriormente le restrizioni sui viaggi e arrestando così la lieve ripartenza del trasporto aereo registrata a fine 2020.
“Questo approccio - ha dichiarato De Juniac - conferma che questi Governi non sono interessati a gestire i contagi con un approccio equilibrato. Sembra invece che mirino a un mondo senza Covid. Una missione impossibile, che comporta gravi conseguenze”.
“Con questo approccio – ha continuato – l’economia dei viaggi e del turismo non si riprenderà”.
Il direttore generale della Iata ha invitato gli Stati a mettere a punto sistemi di tracciamento efficienti, che possano sostituire le quarantene obbligatorie, in attesa che sia portata a termine la campagna di vaccinazione in tutto il mondo. “L’unica possibilità di ripartire subito è rendere obbligatori i test per chi vola – ha dichiarato De Juniac - La scienza ci dice che se i test vengono impiegati in modo efficace i viaggiatori non sono un fattore significativo nella trasmissione del virus”.