Un piano B, per decollare anche senza l’ok dell’Ue. Potrebbe essere questo l’asso nella manica per aggirare la querelle con Bruxelles e assicurare l’avvio delle operazioni della newco Alitalia.
Il piano, avrebbero riferito fonti istituzionali a Corriere.it, sarebbe già sul tavolo dei ministri Franco, Giorgetti e Giovannini e sarebbe quello di affittare i rami di azienda di Alitalia – aviation, handling e manutenzione – alla nuova società senza l’ok dell’Ue.
Un’operazione che potrebbe essere portata avanti nel pieno rispetto del comma 4-bis del decreto di costituzione di Ita, che consente alla società di affittare, con trattativa privata, rami di azienda di società con certificazione rilasciata dall’Enac senza l’obbligo del via libera della Commissione Ue.
Gli obiettivi
In questo modo si garantirebbe il decollo di Italia Trasporto Aereo entro luglio con aerei ed equipaggi Alitalia, nonché l’ingresso di nuova liquidità.
Ma il piano potrebbe incontrare le frizioni dell’Antitrust Ue, poiché verrebbe meno la discontinuità con la vecchia società più volte richiesta dalla Commissaria Ue Margrethe Verstagher.
Secondo quanto riporta il quotidiano, Palazzo Chigi starebbe perciò cercando una mediazione con l’Antitrust Ue, trattando sugli slot di Milano Linate. L’intenzione sarebbe quella di cedere 6 coppie di slot al giorno, sull’onda di quanto già fatto da Lufthansa nei suoi hub tedeschi.