Fine del braccio di ferro con la Commissione europea con l’arrivo del via libera per la nuova compagnia aerea, ma anche partenza in salita con la rottura delle trattative con i sindacati per il nuovo contratto di lavoro. Sono giornate intense quelle di Ita, ormai alle prese con una lotta contro il tempo per riuscire a fare decollare il vettore per la data prevista, il 15 ottobre.
È atteso per oggi l’ultimo ok da Bruxelles, ormai dato per scontato. Il ‘lasciapassare’ per la costituzione della nuova compagnia, secondo quanto riportato da Corriere.it, dovrebbe confermare i paletti richiesti dalla Ue per certificare la discontinuità con Alitalia: il limite a numero di aerei e personale, fissato rispettivamente in 52 e 2.800, la possibilità di partecipare alla gara per il marchio Alitalia ma non per il programma Millemiglia e i vincoli per gli slot con particolare riferimento a Linate e Fiumicino.
Nel frattempo però ieri, alla scadenza delle 48 ore stabilite, i sindacati non hanno accettato le condizioni proposte da Ita per il nuovo contratto di lavoro: “L’azienda, rilevata la indisponibilità alla firma unitaria dei testi presentati il 6 settembre – si legge in una nota della compagnia -, requisito imprescindibile per accompagnare la nascita di un progetto così ambizioso e di respiro internazionale, ha preso atto della impossibilità di addivenire ad un accordo. L’azienda conferma l’intenzione di procedere all’assunzione delle 2800 persone attraverso l’applicazione di un regolamento aziendale”.