“Non ci sono dubbi o alternative, Ita deve partire il prossimo 15 ottobre. Per un motivo molto semplice: da quella data non ci sono più voli Alitalia”. Il presidente Alfredo Altavilla ha voluto mettere la parola fine ai dubbi emersi negli ultimi giorni sulla reale possibilità di Italia Trasporto Aereo di arrivare pronta al traguardo fissato per la metà del prossimo mese come data per l’avvio delle operazioni della nuova realtà.
L’audizione alla Camera
Nel corso dell’audizione alla Camera insieme all’amministratore delegato Fabio Lazzerini, Altavilla ha spiegato che nonostante la rottura delle trattative con i sindacati il processo delle assunzioni è iniziato e sta andando avanti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera a Ita sarebbe stato richiesto di mandare l’elenco degli equipaggi entro domani, facendo accelerare il processo delle assunzioni sulla base di, ha precisato il presidente, sulla base di curriculum, merito ed esperienza.
Il bando di gara
Ma c’è stato un altro tema caldo che Altavilla ha fatto emergere nel corso dell’audizione e per il quale il consiglio di amministrazione si riunirà entro la fine della settimana: il bando di gara per il marchio di Alitalia. E sull’argomento il manager è stato tutt’altro che morbido, bollando come irrealistica la cifra da 290 milioni di euro fissata come base d’asta. E ha rincarato la dose sottolineando che il valore stride pesantemente se si pensa che l’azienda in 11 anni ha generato perdite per 3,5 miliardi di euro.
Una considerazione alla quale i commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria hanno poi risposto evidenziando "che la stima rappresenta il valore minimo risultante da una perizia, dovuta per Legge e operata da un professionista terzo incaricato dalla procedura, previo parere favorevole del comitato di sorveglianza".
Le ipotesi
Tornando a Ita, se e come partecipare alla gara verrà quindi deciso nel corso del cda di venerdì prossimo. Difficile ipotizzare che proprio all’ultimo Ita voglia rinunciare a ereditare il brand con il quale avere più visibilità sul mercato. Più probabile che si punti a ‘tirarla per le lunghe’ cercando di arrivare alla terza fase, ovvero quella dell’offerta libera.