Scoppia la guerra nei cieli. A dichiarare l’apertura delle ostilità è Willie Walsh, direttore generale della Iata, che ha definito “oltraggioso” l’aumento dei costi delle infrastrutture aeroportuali a carico delle compagnie aeree durante la crisi del Covid.
Secondo i calcoli, riporta ilsole24ore.com, l’incremento complessivo sarebbe stato di 2,3 miliardi di dollari. Il tutto in un periodo che ha visto i conti delle compagnie aeree sotto stress come non mai. Ma anche i bilanci degli aeroporti hanno decisamente avvertito il colpo.
Walsh ha puntato il dito contro gli scali aeroportuali e i fornitori dei servizi di navigazione nel corso del discorso all’assemblea annuale a Boston.
Per quanto riguarda l’Europa, Walsh ha affermato che gli Ansp (fornitori di servizi di navigazione aerea, come l’italiana Enac) dei 29 stati di Eurocontrol “stanno stanno cercando di recuperare quasi 9,3 miliardi di dollari (8 miliardi di euro) dalle compagnie per coprire i ricavi non realizzati nel 2020-2021”.