È un quadro in chiarosuro quello AlixPartners, società di consulenza con sede a Milano, tratteggia del mercato aereo internazionale. Un quadro che mostra due tendenze contrastanti: nonostante la capacità di traffico domestico in Nord America sia risalita al 95% rispetto al periodo pre-Covid e, in Europa, la disponibilità di posti sia oggi al 60%, le persistenti limitazioni sul traffico di lungo raggio (al 31% della capacità raggiunta nel 2019) stanno erodendo a livelli critici la cassa delle principali compagnie aeree.
Una situazione complessa
“Sono ben 42 quelle già fallite nel 2020 - spiegano Paolo Rinaldini e Michele Mauri, managing director di AlixPartners -, ma amministrazioni controllate e indebitamento renderanno la ripresa assai complessa. Ormai si guarda addirittura al 2024 o al 2025 per un possibile superamento dei dati 2019”.
La crisi dei mercati asiatici
Un ostacolo decisivo si conferma la crisi del mercato mediorientale ed asiatico, quest’ultimo soggetto a continui saliscendi per via di politiche più severe soprattutto in Cina. Entrambi sono inoltre penalizzati da un livello di disponibilità posti pari ad appena il 41% rispetto al periodo pre-Covid. In pesante calo, poi, la produzione e la consegna di aerei widebody.
Battaglia sui costi
“Entro il 2025 - aggiungono - è possibile che il settore business travel (60-75% dei profitti globali del settore aereo) subisca una riduzione strutturale del 15-25%, inasprendo la battaglia sui costi di gestione e trasporto anche nel segmento leisure”.
Sul fronte delle spese militari, invece, il trend non è stato mai così florido come in questi ultimi anni, al punto che fra il 2019 e il 2020 l’Italia ha fatto segnare la percentuale di crescita più alta in Europa (+7.5%), su un +4% complessivo.