Rischia di avere pesanti ripercussioni anche sui collegamenti internazionali a lungo raggio nelle rotte tra Europa ed Estremo Oriente la chiusura degli spazi aerei a cui stanno ricorrendo diversi stati all’interno del blocco di sanzioni decise nei confronti della Russia.
Allo stato attuale le compagnie aeree russe sono state bandite dai cieli di tutta l’Unione europea, dalla Gran Bretagna e, a partire da ieri, anche dal Canada.
La risposta russa
All’opposto, sui cieli della Russia il divieto è stato posto per diversi paesi, tra cui tutti i membri dell'Ue: l'elenco comprende Austria, Albania, Anguilla (territorio britannico d’oltremare), Belgio, Bulgaria, Isole Vergini britanniche, Regno Unito, Ungheria, Germania, Gibilterra, Grecia, Danimarca (compresa la Groenlandia, le Isole Faroer ), Jersey, Irlanda, Islanda, Spagna, Italia, Canada, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Finlandia, Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Svezia, Estonia.
Già prima dello stop da parte della Russia, comunque, diverse compagnie avevano deciso di giocare d’anticipo: Finnair aveva annunciato che nel caso che la Russia prenda una decisione in tal senso interromperà tutti i collegamenti verso i Paesi asiatici: effettuare rotte alternative, infatti, avrebbe un impatto economico troppo elevato.