Ha stravolto i piani di molte compagnie aeree la chiusura degli spazi aerei in Russia e Ucraina, stravolgendo in maniera profonda le rotte, e non solo quelle a lungo raggio, e costringendo in molti casi a eseguire percorsi più lunghi, con il conseguente aggravio dei costi, ancora più forti in questa fase in cui il caro carburante sta già mettendo in difficoltà le aziende.
La mappa
Secondo l’analisi effettuata da Eurocontrol, i Paesi che hanno nel Vecchio Continente sono stati interessati dalla modifica delle rotte sono la Slovacchia, l’Ungheria e la Finlandia che hanno visto aumentare i sorvoli sul proprio territorio rispettivamente del 28, 20 e 18 per cento. Nel primo caso facendo un paragone tra il 22 febbraio e l’8 marzo, questi sono passati da 556 a 709.
Gli altri Paesi maggiormente interessati da questa nuova, forzata mappa sono stati la Turchia, l’Estonia e la Bulgaria, con quest’ultimo Paese che ha visto un incremento di ben 72 passaggi contro i 60 della Turchia. Contemporaneamente altri territori, pur non essendo coinvolti, sono ugualmente stati evitati per la vicinanza con la zona del conflitto, come nel caso di Polonia, Lituania, Lettonia e Moldavia.