Se in Italia gli occhi sono puntati sulla vendita e sul futuro di Ita Airways, nello scenario americano è la questione Spirit a tenere banco. E non solo per il testa a testa fra i due contendenti per l’acquisizione, Frontier da una parte e JetBlue dall’altra, ma anche per il significato e le conseguenze che questa operazione avrebbe sul mercato del trasporto aereo.
Negli anni passati, secondo quanto riportato da Travelweekly, avevano tenuto banco le fusioni che avevano visto come protagoniste la major, oggi rimaste in 4 ma con il controllo insieme di tre quarti del mercato, con l’affare Spirit potrebbe aprirsi una fase di merger che coinvolgerebbe il mercato low cost statunitense, molto forte e con una big come Southwest in gradi di fare numeri concorrenziali rispetto alle major. Ma c’è anche preoccupazione sul fronte dei prezzi: il timore è che le fusioni portino a un innalzamento delle tariffe medie e in alcuni casi all’allontanamento del modello low cost.
E proprio l’affare Spirit potrebbe già fare partire questo processo: gli analisti al momento infatti sembrerebbero fare il tifo per Frontier rispetto a JetBlue perché nel primo caso farebbero fronte comune due modelli simili senza creare un soggetto di dimensioni eccessive, con la prospettiva che il business futuro sia orientato più all’allargamento del mercato. JetBlue, all’opposto, ha un modello ibrido sempre più vicino a quello tradizionale e inglobando Spirit toglierebbe una low fare dalla concorrenza.