Lo scopo di qualunque impresa commerciale è vendere il più possibile. E quando arriva una direttiva che chiede di non vendere più vuol dire che qualcosa nel meccansimo si è rotto. Non è una storia assurda: è esattamente quanto è accaduto nelle scorse ore all'aeroporto di Heathrow.
Lo scalo londinese, uno dei più importanti del Vecchio Continente, ha chiesto alle compagnie aere di non vendere più biglietti per questa estate. Una richiesta che non ha precedenti nella storia dei trasporti e colpisce anche perché arriva in un anno in cui il mondo del travel ha bisogno più che mai di recuperare fatturato.
Come riporta ilsole24ore.com l'aeroporto ha anche deciso di limitare la capacità a 100mila partenze al giorno. Entrambe le decisioni arrivano dopo i noti problemi scaturiti sostanzialmente dalla mancanza di personale e dall'impennata della domanda.
Per valutare correttamente la portata della comunicazione di Heathrow, però, bisogna tenere conto del mercato di cui si sta parlando: nel mondo dei trasporti, infatti, nessuno opera in maniera isolata e tutti lavorano in connessione. Quello che accade a Heathrow ha effetti su tutto il Continente europeo e non solo.
Lo scenario dell'Europa
Heathrow già da qualche tempo è osservato speciale, essendo tra i primi scali ad aver manifestato delle difficoltà. Ma insieme a lui c'è l'aeroporto di Amsterdam, che già a fine aprile aveva chiesto alle compagnie di limitare i voli. Una richiesta non così drastica come quella di Heathrow ma comunque significativa.
Tuttavia non è assurdo pensare che i due casi non resteranno isolati. Il sistema dei grandi hub è messo sotto pressione, perché sono gli aeroporti che, per definizione, si trovano a gestire una grande mole di passeggeri. La speranza ovviamente è che gli altri aeroporti di riferimento dell'Europa (ad esempio i grandi scali della Germania) non arrivino agli interventi drastici di Londra o di Amsterdam. Ma siamo solo all'inizio dell'estate e il picco dei flussi deve ancora arrivare.
L'Italia in tutto questo sembra godere di una situazione migliore rispetto ad altri: il ricorso alla cassa integrazione ha salvaguardato i livelli occupazionali e per ora le strutture aeroportuali non paiono in sofferenza.
Ma, come si diceva, nei trasporti nessuno è isolato. E l'onda lunga di ritardi e cancellazioni arriva anche nella Penisola.