Oltre 28mila voli e quasi 7 milioni di passeggeri che hanno viaggiato tra Dubai e la capitale italiana. Sono i numeri realizzati da Emirates nei trent’anni dal primo Roma-Dubai inaugurato il 2 agosto 1992, data che segnò l’ingresso nel mercato italiano del vettore emiratino.
Un legame, quello con il nostro Paese, che si è rinsaldato con la ripresa di tutte le rotte operate dall’Italia nel pre-pandemia e il mantenimento di tutti impegni programmati per l’estate.
Una situazione ben diversa rispetto ad Heathrow, dove il vettore ha invece dovuto limitare le vendite alla luce delle difficoltà a smistare il traffico dello scalo: “In Italia - ha sottolineato il country manager di Emirates, Flavio Ghiringhelli - non abbiamo fatto alcuna cancellazione rispetto alla nostra programmazione. Se altrove ci ritroviamo con attori che non sono riusciti a programmare la ripresa, il lavoro che invece abbiamo potuto fare sul territorio italiano è stato perfetto. Ci siamo sempre confrontati con i gestori in modo da decidere frequenze e cambi di aeromobili e loro - ha aggiunto - sono riusciti ad adeguare il loro servizio a seconda delle situazioni”.
Italia mercato chiave
Il traguardo dei 30 anni è stato celebrato nei giorni scorsi con un evento organizzato insieme ad Adr a Fiumicino.
“Siamo partiti nel lontano 1992 con soli tre voli settimanali tra Dubai e Roma - ha ricordato Ghiringhelli -. Poi a questo importante hotspot si sono aggiunti Milano ad aprile 2000, Venezia a luglio 2007 e Bologna a dicembre 2015”. E oggi, ha proseguito, “siamo entusiasti di vedere come i nostri clienti continuino a premiarci con la loro fedeltà, permettendoci di celebrare tre decenni di servizio in un mercato chiave come l’Italia”, ottavo partner commerciale degli Emirati Arabi e il primo dell’Ue.
Amina D'Addario