Ritardi e cancellazioni: è scontro vettori-aeroporti

Il caos voli non solo non accenna a rientrare, ma rischia ora di accendere lo scontro all'interno della filiera. I vettori hanno infatti cominciato a quantificare i danni, ingentissimi, dovuti alle cancellazioni e, sempre più apertamente, anche ad accusare gli aeroporti di esserne la causa. Risultato: le aviolinee ora puntano a rivalersi sui gestori degli hub, colpevoli a loro giudizio di essere arrivati impreparati alla ripresa del traffico.  

I risarcimenti
easyJet ha ad esempio reso noto che i disservizi aeroportuali le sono costati 133 milioni di sterline nell’ultimo semestre. Perdite che, riporta travelmole.com, dovrebbero essere compensate dagli scali, a cui il vettore vorrebbe presentare il conto. Non è ancora chiaro se la strada seguita sarà questa, ma il ceo di easyJet, Johan Lundgren, ha comunque ammesso che “è qualcosa di cui discuteremo”.  

Una questione nota da tempo
Del resto che il tutto contro tutti sia solo agli inizi è confermato anche dalle parole del cfo di Ryanair,  Neil Sorahan, che nei giorni scorsi ha addossato la responsabilità delle inefficienze a Governi e aeroporti: “I piani di volo erano noti da mesi, serviva solo aumentare il personale di sicurezza e i gestori di controllo”.    
Ma a soffrire è anche il turismo organizzato, oggi esasperato delle condotte da "far west" del trasporto aereo e dagli oneri dell'assistenza che ricadono sugli organizzatori. "Agenzie e tour operator - ha rimarcato il presidente di Fto, Franco Gattinoni -, si stanno facendo carico di gran parte di questi disagi, ma la situazione non è più sostenibile".  

Le perdite
In base a un calcolo del Sole 24Ore, le cancellazioni dei voli sono finora costate alle compagnie circa 5 miliardi di euro di mancati incassi e oltre 2 miliardi per gli indennizzi ai passeggeri. Un conto salatissimo che nessuno vorrebbe pagare.

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