Orio al Serio: nel 2030 un passeggero su tre arriverà in treno

Nel Piano nazionale degli aeroporti elaborato anche da Iccsai grande importanza viene attribuita alla sostenibilità. E lo scalo di Orio al Serio in particolare è stato classificato come aeroporto d’interesse internazionale insieme a Bologna, Napoli e Catania “in quanto nodi infrastrutturali per voli di medio e corto raggio internazionali”. Ne consegue un obiettivo indicato nel Piano per gli aeroporti con queste caratteristiche, come riportato dall’Eco di Bergamo: “Le quote minime di accessibilità sostenibile devono essere del 30% al 2030 e del 45% al 2035”.

L’obiettivo è “aumentare la qualità del servizio offerto ai passeggeri e rendere il loro viaggio più sostenibile, riducendo dunque l’impatto ambientale in termini di emissioni”.
Attualmente per gli scali internazionali del Belpaese la quota oscilla tra il 17 e il 36%: Orio è al 33, frutto esclusivamente del trasporto pubblico via gomma, ovvero chi si reca in aeroporto con i mezzi Atb e gli autobus per medie distanze, in primis quelli che gravitano sull’area milanese. Offerta che da sola  non è sufficiente né abbastanza sostenibile sul medio-lungo periodo.

Per il 2030 la quota di accessibilità privata di Orio, ora al 67%, è destinata a scendere al 52 e quella pubblica a salire quindi al 48, ma con il ruolo determinante del nuovo collegamento ferroviario destinato a coprire il 30% complessivo dell’offerta: quella degli autobus scenderà al 18. Sul piano nazionale solo Linate con il 37% (frutto dell’imminente apertura della linea metropolitana 4) e Catania con il 32% faranno meglio.
In sostanza, se quasi un passeggero su due nel 2030 utilizzerà il mezzo pubblico per arrivare a Orio, quasi uno su 3 lo farà col futuro treno. Previsioni anche più ottimistiche di quelle abbozzate da Trenord che aveva ipotizzato di intercettare un 12-13% dei passeggeri di Orio.

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